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Mio figlio parla male! - Consigli per i Genitori


Se il vostro bambino ha un eloquio spontaneo incomprensibile, è bene teniate a mente alcuni comportamenti atti a sostenere i suoi tentativi comunicativi ed il suo senso di autoefficacia durante una conversazione.

E’ importante non colpevolizzare il bambino quando il suo eloquio non è intelligibile; né far finta di non capire quel che ha detto per stimolarlo a ripetere correttamente le parole.

Evitate frasi come: “ Non ti capisco. Parla meglio!Dici bene, ripeti!”

Piuttosto incoraggiate il bambino a tentare di spiegarsi e farsi comprendere meglio anche tramite l’uso dei gesti.

(Es: “bojo ina” – “Fammi vedere cosa vuoi. Ah vuoi la macchinina! Quale macchinina vuoi?”)

Quando i gesti e il contesto non bastano per comprendere il messaggio, proponete voi stessi possibili spiegazioni che possono essere confermate o negate dal bambino: ripetete la parte del messaggio che è stata compresa, guidando il bambino a concentrarsi su ciò che è risultato inintelligibile (es. “bibo ate” – “C’è un bimbo! Che fa?! Il bimbo cade? No? Il bimbo si è fatto male?”).

I genitori sono i principali modelli e i primi educatori del proprio bambino; pertanto è importante per un genitore aver a mente semplici attività che sostengono il corretto sviluppo del linguaggio del proprio bambino, in funzione della sua età.

ETÀ 0-6 MESI:

  • Tenete sotto osservazione le infezioni, soprattutto se ricorrenti, dell’apparato uditivo e controllate le abilità uditive del vostro bambino (Es: se si desta per un rumore forte, se si gira verso la fonte sonora).
  • Rinforzate i tentativi comunicativi del bambino guardandolo mentre parla, parlandogli e imitando i suoi vocalizzi e le sue espressioni facciali.
  • Scegliete giochi che favoriscano il rispetto dei turni comunicativi (Es: bubu-tete, canzoncine);
  • Raccontate cosa avete fatto insieme nell’arco della giornata mentre gli fate il bagno, o lo vestite,etc.

ETÀ 6-12 MESI

  • Utilizzate un linguaggio semplice ma corretto abbinando alle parole gesti ed espressioni del volto significativi (es. gesti del “ciao”, “buono”, “finito”; espressioni di gioia, tristezza, sorpresa, delusione etc).
  • Rinforzate i tentativi comunicativi e l’uso dei gesti quali indicare, mostrare, dare, etc.
  • Insegnategli i suoni dell’ambiente circostante come i versi degli animali, i suoni dei mezzi di trasporto e degli oggetti (es: bau-bau; ciuf-ciuf; toc-toc, din-don, etc).
  • Contate insieme gli oggetti o le dita delle mani.
  • Parlate di cosa avete fatto insieme durante la giornata stimolando il bambino a ricordare e raccontare gli eventi che lo hanno colpito, avvalendosi anche dell’aiuto di foto o materiali che ricordano l’evento (es. il selphie;  il disegno; le conchiglie, i giochi, etc).
  • Riducete l’uso del ciuccio fino ad eliminarlo, per permettere alle strutture anatomiche coinvolte nella fonazione di accrescere adeguatamente.

ETÀ 12-24 MESI:

  • Rinforzate i tentativi linguistici del bambino, gratificandolo e ripetendogli eventualmente la forma corretta di quanto ha detto, espandendo gli enunciati da lui formulati (es. “Mamma eo!” – “Si, c’è un a-e-re-o che vola!”).
  • Parlategli utilizzando il linguaggio semplice ma corretto, e ricordate di indicargli e denominargli gli oggetti per implementare il suo vocabolario.
  • Introducete le parole nuove in situazioni in cui il bambino possa capirne il significato (es:canzoncine e filastrocche in cui abbinare gesti e mimica che diano significato alle parole);
  • Stimolate il bambino a riprodurre la parola nuova ed accogliete e gioite con lui del tentativo, anche se scorretto (es. “Il gatto! Guarda, c’è un bellissimo gatto! Hai visto chi c’è?     C’è il…”).
  • Utilizzate semplici frasi che possano essere imitate facilmente dal bambino.
  • Leggetegli libri illustrati corredati da immagini semplici e stimolatelo a denominarle.
  • Riducete fino ad eliminarlo l’uso del biberon per permettere alle strutture anatomiche coinvolte nella fonazione di accrescere adeguatamente.

ETÀ 2-3 ANNI:

  • Utilizzate domande aperte per stimolare la produzione verbale.
  • Mostrate attenzione a quello che il bambino dice e riformulatelo, correggendo l’enunciato se presenta errori.
  • Favorite l’espansione del vocabolario attraverso la lettura di libri via via più complessi.
  • Iniziate a presentare sinonimi delle parole più conosciute e usateli in frasi semplici affinché il bambino possa capire, attraverso la contestualizzazione, come utilizzarli.
  • Guardate e descrivete foto, eventi, situazioni significative per il bambino con frasi semplici e poi via via più complesse.

ETÀ 3-4 ANNI:

  • Iniziate a proporre giochi di ruolo (es:“facciamo finta di essere…”) per allenare le sue abilità di narrazione e relazione.
  • Cominciate ad utilizzare sentenze spaziali (destra, sinistra, primo ed ultimo) e gli opposti (luce-buio, caldo-freddo etc).
  • Formulate domande a complessità linguistica crescente.
  • Informatevi sulle attività svolte a scuola in modo da poterlo aiutare a ricordare e raccontare quanto vissuto.
  • Mentre giocate descrivete oggetti che il bambino deve identificare.
  • Incoraggiatelo a fare domande quando non ha capito quello che gli è stato detto.

DURANTE TRATTAMENTO

  • Giocate a denominare gli oggetti e le immagini o leggete le parole ricalcando con l’intonazione di voce il suono da correggere e/o da allenare.
  • Quando il bambino comincia a ripetere correttamente il nuovo suono, fategli denominare immagini e/o, se in grado, chiedetegli di leggere le parole contenti tale suono.
  • Esercitarsi per 10-15 minuti al giorno con vostro figlio è importante per favorire una celere risoluzione del problema.
  • Non pretendete che il bambino subito pronunci bene il suono allenato in modo spontaneo, è necessario del tempo per acquisire tale competenza: l’importante è esercitarsi quotidianamente per favorire l’automatizzazione della corretta pronuncia.
  • Poiché si procede per gradi, vi verranno consigliati nuovi esercizi ad ogni incontro.
 

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